13 giugno 2025
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Il lavoro che cambia

Modelli organizzativi in evoluzione tra fiducia, autonomia e sperimentazione
Il mondo è cambiato ed è in continua evoluzione… e il lavoro con lui. È una frase che si ripete spesso, ma che richiede ogni volta di essere aggiornata, calata nella realtà concreta delle organizzazioni. È da qui che ha preso le mosse l’evento Cafè inFederazione che si è tenuto il 9 giugno presso il Foyer della Sala inCooperazione a Trento, promosso dall’Area Risorse Umane e Organizzazione della Federazione, per interrogarsi su come ridisegnare modelli organizzativi capaci di rispondere alle esigenze del presente in modo innovativo.

A dare voce e struttura all’incontro sono state Giulia Comper, responsabile Area risorse umane, Anna Montanari, Ufficio legale e sindacale ed Emanuela Golin, Ufficio risorse umane che hanno guidato la discussione, partendo dalle esperienze sul campo e portando l’attenzione su parole chiave come fiducia, autonomia, responsabilità.

Il punto di partenza della riflessione è stato “nessuno escluso”: tutte le organizzazioni oggi se vogliono garantirsi una continuità, essere attrattive, trattenere i talenti non possono non interrogarsi sui propri modelli organizzativi e su come questi siano o meno adatti al contesto attuale e futuro. La parola chiave è sperimentare, andare oltre i paradigmi e soprattutto lavorare sulla cultura organizzativa.

La discussione ha esplorati i trend del momento con un particolare focus su alcune forme organizzative note come Smart work e settimana corta.

Tra gli interventi, quello di Emanuele Madini del Politecnico di Milano e Senior Advisor Osservatorio smart working, ha offerto una chiave di lettura precisa: lavorare in modo agile significa agire su mentalità e comportamenti, prima ancora che su strumenti o tecnologie. Occorre ripensare il modo in cui le persone stanno insieme nel lavoro, come comunicano, come si assumono responsabilità e si danno obiettivi condivisi. Un passaggio che richiede metodo, ma anche tempo, ascolto e sperimentazione.

Proprio l’esperienza di Cooperfidi, raccontata durante il pomeriggio, ha dato concretezza a queste riflessioni. La cooperativa ha avviato un percorso di profonda revisione organizzativa con il supporto della Federazione, mettendo in campo una mappatura dell’esistente, attività di formazione, progettazione condivisa di nuovi modelli e un’implementazione graduale. Una trasformazione costruita passo dopo passo, coinvolgendo le persone e misurandone gli effetti in modo sistematico.

Il momento finale dell’incontro ha acceso la creatività. Grazie al contributo di Gian Paolo Barison, i partecipanti hanno sperimentato un primo esercizio con il metodo LEGO® Serious Play®. In pochi minuti, mattoncini e costruzioni colorate, sono emersi pensieri, paure, desideri e idee su come vivere - e non solo organizzare - il lavoro agile. Un assaggio semplice, ma efficace, che ha lasciato il segno. A settembre, la Federazione tornerà con un workshop dedicato, per continuare a dare forma a queste visioni in evoluzione.

Autore: Redazione